Tari, ma quanto mi costi? Ecco la classifica delle città dove la tassa sui rifiuti è più alta (in un comune supera i 600 euro)

Il nuovo rapporto 2025 dell’Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva conferma ciò che molte famiglie temevano: la Tari continua a salire. La spesa media nazionale per la gestione dei rifiuti urbani raggiunge quest’anno i 340 euro, con un incremento del 3,3% rispetto al 2024. L’indagine prende come riferimento la classica famiglia italiana composta da tre persone e un’abitazione di 100 metri quadrati. L’aumento riguarda 95 capoluoghi su 110, segno che i rincari sono ormai generalizzati. Solo in Valle d’Aosta, Sardegna e Molise non si registrano variazioni significative. Questo scenario riflette la crescita dei costi di gestione, delle infrastrutture locali e delle politiche territoriali.

Nord più virtuoso, Centro e Sud in rincorsa

Il rapporto evidenzia un divario sempre più netto tra le diverse aree del Paese. Al Nord, dove la raccolta differenziata raggiunge il 73%, la Tari si ferma a una media di 290 euro l’anno. Si tratta dell’area più virtuosa sia in termini di efficienza del servizio sia per costi per i cittadini.

La situazione cambia procedendo verso il Centro, dove la spesa media sale a 364 euro e la differenziata si arresta al 62%. Il quadro più critico rimane quello del Sud, dove il costo medio è di 385 euro e la raccolta differenziata non supera il 59%. Le regioni più economiche restano Trentino-Alto Adige, Lombardia e Veneto, mentre le più costose continuano a essere Puglia, Campania e Sicilia.

Capoluoghi: Catania la più cara, Cremona la più economica

Il confronto tra città mostra distanze impressionanti. Catania guida la classifica nazionale con una Tari di 602 euro l’anno, seguita da Pisa (557 euro) e Genova (509 euro). All’estremo opposto si trova Cremona, che con 196 euro rappresenta il capoluogo più economico, affiancata da Udine e Trento, entrambe sotto quota 200.

Raccolta differenziata in crescita

Un dato positivo arriva dalla raccolta differenziata, salita al 66,6%, oltre la soglia europea del 65%. Tuttavia restano differenze significative nella qualità del servizio: le regioni del Nord mostrano tassi di impurità dell’organico inferiori al 3%, mentre nel Mezzogiorno possono superare il 15%, generando costi aggiuntivi e difficoltà nella fase di trattamento. Il riciclo effettivo complessivo si attesta al 50,8%, ancora al di sotto del target UE del 55%.

I 10 capoluoghi più costosi

I 10 capoluoghi più economici

I dati regionali

Fonte: Rapporto 2025 di Cittadinanzattiva sui rifiuti

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