La stagione fredda porta spesso raffreddori, congestioni e disturbi che affaticano l’apparato respiratorio, quindi torna utile conoscere qualche metodo naturale per affrontare il tutto: tra i rimedi della tradizione spicca una radice dal gusto intenso e dall’aroma pungente, il rafano, conosciuto anche come “cren” e “barbaforte”, una pianta che nasconde virtù terapeutiche oggi supportate dalla ricerca scientifica.
Una radice antica dalle mille virtù
L’Armoracia rusticana, nome scientifico del rafano, appartiene alla famiglia delle Brassicacee, la stessa che comprende cavoli e broccoli. Cresce spontaneamente in terreni umidi dell’Europa orientale e si è diffusa anche in Italia lungo fiumi e zone montane. La radice, di forma cilindrica e rivestita da una buccia rugosa e scura, racchiude una polpa bianca dal profumo balsamico e dal sapore deciso che ricorda la senape.

Le proprietà erano già conosciute dalle civiltà antiche: nel Medioevo veniva utilizzata per disturbi digestivi e problemi respiratori, mentre in epoche più remote rappresentava un aiuto prezioso contro lo scorbuto grazie all’altissimo contenuto di vitamina C, superiore persino a quello degli agrumi.
Il segreto del sapore piccante
Il gusto pungente deriva dalla sinigrina, un glucosinolato che costituisce la quasi totalità dei composti presenti nella radice. Quando si grattugia o si trita il rafano fresco, l’enzima mirosinasi trasforma la sinigrina in isotiocianato di allile, sostanza che libera un aroma intenso capace di far lacrimare e irritare le mucose nasali, con un effetto simile a quello provocato dalle cipolle.
La reazione non è solo responsabile del carattere acre,visto che contribuisce anche alle qualità terapeutiche della pianta. L’isotiocianato di allile svolge infatti un’azione antimicrobica e antibatterica molto forte, in grado di ostacolare la proliferazione di batteri patogeni come Helicobacter pylori, Escherichia coli e Staphylococcus aureus.
Un alleato prezioso contro i malanni di stagione
Il rafano è utilizzato da secoli come sostegno naturale per l’apparato respiratorio. La radice ha buona efficacia nel trattamento di bronchiti, sinusiti e raffreddori comuni, grazie a un doppio meccanismo d’azione: gli oli essenziali esercitano un effetto decongestionante immediato, mentre i composti antibatterici e antinfiammatori agiscono sulle infezioni.
L’aroma del rafano libera le vie aeree, favorisce l’espulsione del muco e rende il catarro più fluido. L’abbondanza di vitamina C rafforza le difese immunitarie, contribuendo a rendere l’organismo più resistente ai virus e ai batteri tipici dell’inverno.
I glicoli contenuti nell’olio essenziale possiedono inoltre proprietà analgesiche e antinfiammatorie che agiscono sulle vie respiratorie e sull’apparato urinario. Volendo far riferimento alla ricerca, questo studio dell’Università Comenius di Bratislava ha dimostrato che l’estratto acquoso di rafano ha ridotto significativamente il danno ossidativo al DNA indotto da perossido di idrogeno (dal 78% al 35,75%), confermando le proprietà antiossidanti della radice.
Come utilizzare il rafano per la salute respiratoria
Per ottenere un sollievo immediato in caso di congestione nasale, basta inalare l’aroma sprigionato da una radice appena tagliata. Per un effetto più prolungato si può preparare un cataplasma mescolando la radice tritata con aceto e sale, da applicare sul petto per un’azione espettorante.
In cucina, il rafano fresco grattugiato mantiene tutte le sue qualità. Si può aggiungere a salse, minestre o insalate, oppure utilizzare per la tradizionale salsa cren, preparata con aceto, olio, zucchero e sale, ideale per accompagnare carni bollite, pesci affumicati e verdure crude.
Composizione nutrizionale e altre proprietà
Centogrammi di radice fresca apportano circa 48 calorie e sono composti in gran parte da acqua e fibre, oltre a una rilevante presenza di sali minerali come potassio, calcio, fosforo, ferro e magnesio. Come già evidenziato, il contenuto di vitamina C è particolarmente elevato, così come quello di vitamina B9 (acido folico). Non mancano gli antiossidanti naturali quali luteina e zeaxantina, importanti per la salute degli occhi.
Oltre ai benefici per l’apparato respiratorio, il rafano favorisce la digestione stimolando la produzione di bile e succhi gastrici, ha un effetto diuretico utile contro la ritenzione idrica e migliora la circolazione grazie al potassio, che contribuisce alla regolazione della pressione sanguigna.
In presenza di gastrite, ulcera, reflusso gastroesofageo e disturbi renali meglio evitarne l’assunzione, poiché si potrebbero irritare le mucose dello stomaco. L’uso è sconsigliato anche in gravidanza e durante l’allattamento.
Leggi anche:
- Naso chiuso: 10 rimedi naturali contro la congestione nasale
- Da quando preparo questo ginger shot, le mie difese immunitarie sono al top (e bastano 3 ingredienti)
- Il colore del tuo muco può dirti molto sul tuo stato di salute (se lo sai interpretare)