Dal 2026 l’esame di Stato per le scuole superiori cambierà volto e nome. Dopo anni di dibattiti, la Camera dei Deputati ha approvato la legge che riporta in auge la storica denominazione di Maturità, simbolo di un passaggio non solo scolastico ma anche personale e civile.
Le prove scritte restano, ma l’orale diventa centrale
Il nuovo esame manterrà due prove scritte, ma sarà il colloquio orale a rappresentare il cuore della valutazione. Da giugno 2026, gli studenti dovranno confrontarsi su quattro materie principali, individuate ogni anno con decreto ministeriale, in modo coerente con la seconda prova scritta.
Scompare la discussione sul “materiale a sorpresa” introdotta negli ultimi anni, mentre viene introdotta una regola rigida: chi rifiuta di sostenere l’orale o sceglie il “silenzio deliberato” verrà bocciato.
La condotta avrà il suo peso alla maturità
Una delle modifiche più significative riguarda la valutazione del comportamento. Un voto insufficiente in condotta comporterà la bocciatura automatica, mentre chi otterrà un 6 dovrà affrontare una “prova di cittadinanza attiva”. La condotta inciderà anche sul punteggio finale: solo chi avrà almeno 9 in comportamento potrà aspirare al voto massimo alla Maturità. In questo modo, la scuola punta a valorizzare il senso di responsabilità e partecipazione civile degli studenti.
Commissioni più snelle e nuovo sistema di punteggio
Le commissioni d’esame cambieranno struttura: da sette membri si passerà a cinque, con due interni, due esterni e un presidente esterno. Viene inoltre rivisto il bonus di merito, che sarà accessibile a chi conseguirà almeno 90/100 (non più 97) e potrà valere fino a tre punti aggiuntivi. Il Governo ha anche previsto nuovi fondi per la formazione dei commissari, con un incremento di 3 milioni di euro nel 2026 e 11 milioni nel 2027, a garanzia di una maggiore competenza e uniformità di giudizio.
La “formazione scuola-lavoro” e la sicurezza degli studenti
Oltre alla Maturità, ci sono altre novità lungo il percorso scolastico degli studenti. L’ex PCTO (Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento) cambierà nome e impostazione, diventando formazione scuola-lavoro. Le attività dovranno rispettare regole più severe sulla sicurezza, escludendo convenzioni con aziende o enti operanti in contesti ad alto rischio. L’Inail avvierà campagne di sensibilizzazione e verrà estesa la copertura assicurativa anche agli infortuni avvenuti durante il tragitto casa-sede di formazione.
La nuova filiera formativa “4+2”
Un’altra innovazione riguarda il modello “4+2”, che prevede quattro anni di scuola superiore tradizionale seguiti da due anni negli ITS Academy. Questi percorsi uniscono formazione teorica e pratica, offrendo un collegamento diretto tra scuola e mondo del lavoro. Dal 2026/27 il modello diventerà parte stabile del sistema educativo italiano.
Viaggi d’istruzione e cambi di indirizzo
Infine le scuole dovranno scegliere i fornitori per i viaggi d’istruzione privilegiando sicurezza e qualità rispetto al prezzo. Saranno considerati elementi di valutazione l’esperienza dei conducenti, i dispositivi di sicurezza e l’accessibilità per studenti con disabilità. Chi invece vorrà cambiare indirizzo di studi riceverà un supporto personalizzato nel biennio, mentre nel triennio dovrà sostenere esami integrativi, con l’obiettivo di ridurre la dispersione scolastica.
Fonte: Atti Parlamentari
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