Milano ha sviluppato nel tempo diversi progetti, alcuni oggi allo studio e altri rimasti solo ipotesi. Dai trasporti alle grandi trasformazioni urbane mai attuate, vediamo quelli che fare ritornare la città di nuovo un place to be come durante Expo2015.
Cinque grandi progetti ancora nel cassetto per rilanciare Milano
#1 La Circle Line metropolitana sotterranea
Tra le proposte delle futura M6 c’è una circle line metropolitana prevede un tracciato di 28 chilometri con 23 stazioni distribuite lungo l’anello esterno della città. Il percorso garantirebbe l’interscambio con tutte le linee grazie a nodi come San Siro, Primaticcio, Famagosta, Lodi, Porta Vittoria, Loreto, Centrale e Bovisa. La frequenza stimata sarebbe di 3-4 minuti, con standard analoghi alle linee metropolitane pesanti. Il costo previsto supera i 4,5 miliardi di euro più circa quaranta milioni annui di gestione. L’anello fornirebbe una direttrice trasversale capace di alleggerire i flussi sulle linee centrali. Il progetto, privo di copertura finanziaria, richiede valutazioni su domanda e sostenibilità economica.
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#2 La metropolitana circolare sopraelevata
Lo studio BAUKUH prevedeva una linea circolare sopraelevata di 25,6 chilometri con 28 stazioni, appoggiata per lo più alla cintura ferroviaria e per tratti alle sedi stradali. Il modello si ispirava alle linee leggere sopraelevate di Chicago, con frequenze elevate e ridotto impatto sulle linee ferroviarie esistenti. La linea avrebbe collegato direttamente M1, M2, M3 e, in prospettiva, M4 e M5. Le stazioni previste includevano Bovisa, Leningrado, Ripamonti, piazza Tripoli, piazza Napoli e piazza De Angeli. Il tracciato serviva anche Portello, Santa Giulia e l’Ortomercato. La distanza media fra le fermate era di circa novecento metri. L’ipotesi era inserita negli scenari del PGT 2015.
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#3 La riapertura dei Navigli
Gli studi del Politecnico prevedevano la riapertura della cerchia interna per oltre otto chilometri e mezzo, dalla Cassina de’ Pomm alla Darsena. Il tracciato avrebbe seguito via Melchiorre Gioia, via San Marco e il percorso storico fino alla Conca dei Navigli, con 25 ponti di attraversamento. L’intervento comportava la limitazione del traffico nella cerchia interna e lo spostamento dei flussi sulla corona dei Bastioni. Il progetto includeva il ripristino dell’asse idroviario Adda-Ticino e una dorsale ciclabile di grande estensione. Il costo stimato era compreso fra 120 e 150 milioni di euro. Il referendum del 2011 aveva espresso un consenso favorevole, senza esiti attuativi.
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#4 Il museo d’arte contemporanea a CityLife
Il progetto del museo Libeskind prevedeva un edificio di 18mila metri quadrati ispirato alla torsione dell’uomo vitruviano. La struttura sarebbe sorta in CityLife con funzioni espositive, auditorium, spazi commerciali e un centro termale interrato. Il rivestimento in marmo di Condoglia richiamava il Duomo, mentre gli elementi d’acqua ricordavano i Navigli. Il tetto avrebbe ospitato un giardino botanico. L’opera rientrava nella variante urbanistica del quartiere e aveva un costo stimato di circa quaranta milioni di euro. Il progetto non ha superato le fasi autorizzative previste.
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#5 La Cittadella della Giustizia
Il progetto prevedeva di concentrare tribunali, procure e funzioni penitenziarie nell’area di Porto di Mare, servita dalla M3 e vicina all’accesso autostradale. Il masterplan stimava 1,2 milioni di metri quadrati distribuiti tra uffici giudiziari, complesso detentivo, servizi e spazi pubblici. Oltre metà dell’area era destinata a verde e percorsi pedonali. Il trasferimento del carcere di San Vittore permetteva di liberare immobili centrali per nuovi usi. L’obiettivo era razionalizzare le funzioni e semplificare i flussi quotidiani. L’opera non ha trovato copertura economica e non è stata mai avviata.
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